Abuso della propria forza mentale. L’abuso può essere compiuto in modo studiato e sistematico, oppure in modo incontrollato ed impulsivo.
Tale violenza è al pari di quella fisica in quanto a potenziale di distruttività dell’essere umano che la riceve. La differenza sostanziale è che mentre la violenza fisica è più facilmente visibile (chi, quando) quella mentale la si può ricevere anche senza accorgersene con danni molto prolungati e cronici.
Come tutte le violenze si può uscirne ma la difficoltà di individuare il CHI e QUANDO rende la violenza psicologica la più dura da estirpare. Molte persone infatti muoiono nell’inconsapevolezza di essere stati violentati o con la consapevolezza di non averla trovata e dunque non aver rimosso il suo effetto distruttivo.
La violenza psicologica può portare alla morte quanto quella fisica. Una mente violentata, messa nel caos, umiliata, disarmata, non solo perde il controllo della propria vita e cade in depressione ma perde anche il controllo di alcune principali funzioni di sostentamento dell’essere umano, funzioni ghiandolari, protettivo/cellulari, altro, rendendo il corpo umano più soggetto a comuni malattie e predisposto alle svariate patologie psicosomatiche.
Nonostante tutto questo la violenza psicologica non è ancora un reato riconosciuto dagli stati occidentali.
E’ probabile che in una civiltà futura superiore questi tratti negativi/distruttivi di tale scienza (la psicologia) verranno riconosciuti e sanzionati civilmente e penalmente al pari degli altri atti lesivi verso la persona umana.
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