Per quanto abile quella del manipolatore è pur sempre una recita, una emulazione dell’umanità (anche se ben fatta). E’ una clonazione di comportamenti e meccanismi umani (tipici e meno tipici) che il manipolatore ha visto in altre persone, perciò pianti e vittimismo, arrabbiature e aggressività, fuga e silenzi, sguardi desolati e occhi languidi, ira, sesso e seduzione, sorrisi, stima e complimenti, abbracci e solidarietà, non sono quasi mai sue emozioni vere bensì qualcosa che lui riproduce per il momento e molto spesso in antitesi con i suoi reali sentimenti (per mascherare, depistare, confondere). Tutto ciò che è imitabile viene imitato.
Il manipolatore però ha un limite. Mentre l’essere umano sano è realmente complesso e imprevedibile, nell’imitatore troverete prima o poi col tempo la banalità e la ripetizione. Quel giorno sarà l’inizio della fine per lui e della liberazione per voi perché ogni sua tela gradualmente verrà fuori fino a completare il disegno della trappola che aveva tessuto per voi.
Anche il manipolatore seppur duttile ed intelligente ha i suoi limiti e la sua megalomania (giocare a fare Dio con la vita degli altri) lo porterà con buona probabilità al fallimento ed alla miseria del rivelarsi del suo operato occulto.